Alice e il Pianoforte blu
Alice e il pianoforte blu: una storia siciliana d’amore e musica.
Il metronomo della vita batte troppo velocemente per Alice, una pianista prodigio Siciliana, la cui età è un segreto di famiglia.
Tempo Rubato
Mi chiamo Alice, ma non vengo dal Paese delle Meraviglie.
Sono una pianista molto precoce ed anche la protagonista del
“Tempo Rubato”: una storia di luoghi meravigliosi, di amore incondizionato e, naturalmente, di musica.
Mio padre, Norman, un giovane e noto biologo inglese, si è trasferito in Sicilia per sposare un’insegnante di piano, Marion, mia madre. Ed anche per le sollecitazioni del Prof. De Pretis il quale voleva che venisse ad insegnare e a fare ricerca nella Facoltà di Biologia della sua Università. Io sono stata concepita poco dopo un incidente occorso a mio padre nel suo laboratorio.
L’autore della mia storia insiste nel dire che io sono una pianista incredibilmente brava ed anche una ragazza bellissima.
La prima volta che mi son seduta davanti ad un pianoforte ho sentito i tasti parlarmi per dirmi come suonare. Mia madre dovette comunque insegnarmi a leggere la musica ma non permise che andassi ad una scuola normale. Ho imparato a leggere e scrivere, a casa, da mia zia Jean: un’insegnante di letteratura inglese ed amante di Shakespeare. Quel tipo di amore è contagioso così anch’io m’innamorai di Shakespeare e lo imparai quasi tutto a memoria.
Ho anche una tata, si chiama Nunzia: è un’anziana contadina che parla solo il siciliano. Io la considero la mia seconda mamma!
Durante i festeggiamenti del mio secondo compleanno presi contezza della mia rara condizione: sembravo un’adolescente di dieci anni!
Io invecchio molto rapidamente, non ho amici e non posso viaggiare in aereo: mostrando la mia carta d’identità ai controlli di sicurezza diventerei, in pochi minuti, un fenomeno da baraccone.
Passavo la maggior parte del mio tempo, a casa, suonando il pianoforte per ore ed ore, leggendo Shakespeare, guardando film d’amore, e mangiando le delizie che Nunzia mi preparava. Avevo bisogno di moltissime calorie: in un anno crescevo di cinque anni!
La mia vita è una continua altalena: oscillo tra l’età del mio corpo e l’età anagrafica. Suono il piano come pochi altri pianisti ma, qualche volta, voglio dormire nel lettone con i miei genitori; recito quasi tutto Shakespeare a memoria ma, certe volte, voglio il latte con i biscotti nel biberon, o che mi si legga una favola per andare a dormire.
Mio padre continua a ricercare una cura per la mia anormalità. Un giorno durante una visita al suo laboratorio, bevvi, non vista, un lungo sorso di una sostanza che credevo avrebbe potuto rallentare il mio processo di invecchiamento. Avevo quattro anni, dimostravo vent’anni e rischiai di morire! In ospedale mi balenò in mente che la sola cosa che potesse aiutarmi a sospendere il tempo era la musica. E la musica davvero sospese il tempo per me: nei seguenti sei anni non invecchiai affatto, suonai nei più importanti teatri d’Italia, e continuai a sembrare una ventenne.
Un giorno, dopo un concerto al Teatro Greco di Taormina, incontrai William, e il mio cuore fece un capitombolo: finalmente conoscevo l’amore a prima vista!
Il mio incontro con William contrassegnò la parte restante della mia vita, ma se desiderate conoscere il resto della mia storia dovrete aspettare che arrivi sugli schermi.
A presto
Alice